Il caffè è una bevanda unica al mondo, bevuto ovunque da milioni di persone. Forse possiamo dire che il caffè è una vera e propria icona, simbolo di socialità e attimi di spensieratezza.
Se è vero che oramai il caffè è bevuto in tutto il Globo, è pur vero che conserva una parte di italianità forse anche grazie alla “Moka”, la storica caffettiera inventata nel 1933 da Alfonso Bialetti, imprenditore italiano.
La Moka è una piccola, ma potente macchina per caffè che ha conquistato il cuore dei bevitori di caffè di tutto il mondo e quando pensiamo a questa, pensiamo inevitabilmente all’Italia.
Proprio in Italia, vi è un luogo in cui il caffè è diventato simbolo, al pari del “caffè napoletano”. Stiamo parlando della Città Eterna, la splendida Roma.
L’introduzione del caffè a Roma, come attimo di ritrovo e convivialità, risale al XVII secolo, quando i primi caffè all’aperto, noti come “botteghe del caffè”, cominciarono ad apparire. Questi luoghi divennero presto dei centri di dibattito intellettuale e culturale.
Uno dei caffè più noti di questa epoca fu il “Caffè Greco,” aperto nel 1760, che divenne un punto di riferimento per la cultura romana. Il Caffè Greco ha ospitato molte celebrità, tra cui Goethe, Keats, Byron e Andersen. Oggi, è ancora possibile visitare questo storico locale e assaporare l’atmosfera del passato.
Le caffetterie o “bar” all’italiana sono oramai tradizione in tutto il mondo ed esportano il gusto del vero espresso. Betway Casino Online ha raccolto in un articolo dedicato al caffè nel mondo, le città con più bar per abitante, mostrando un Europa sorprendentemente combattiva sul consumo di questa bevanda.
Ma quanto caffè si consuma nella città di Roma che in Italia ha contribuito fortemente alla diffusione di locali a questo dedicati?
Fin dal 1700 Roma abbiamo visto essere una capitale del caffè, grazie anche alla vicinanza con la città di Napoli, altro luogo storico per questa bevanda.
L’espresso: parte integrante della cultura del caffè a Roma
Se dopo la protesta di qualche italiano, che in piazza con gli striscioni inneggiava a “basta cappuccini dopo le 15.00”, per ricordare agli stranieri che non è “usanza nostra”, l’attenzione alla tradizione è tornata alla ribalta con il solo e unico caffè espresso.
Il più consumato nella città di Roma è proprio lui. Si stima che se ne consumino all’incirca quasi il doppio rispetto altre città italiane, addirittura rispetto la frenetica Milano. Dopo Roma si classifica Palermo e insieme si aggiudicano il podio per città italiane con più consumo di caffè pro capite.
Nonostante l’aumento dei prezzi abbia fatto calare il consumo di questa bevanda, il 97% degli italiani continua a bere caffè. Soltanto il 3% ne fa a meno secondo l’ANSA.
I romani prediligono il caffè al banco, mentre si fanno due chiacchiere con il barista, prima che persona con la quale probabilmente i romani hanno a che fare ogni mattina, ma non viene disdegnato il caffè al banco a fine giornata, in pausa pranzo “lunga” o per incontri di lavoro. Insomma, il caffè è parte integrante della vita dei romani in ogni occasione della giornata.
D’altronde come non potrebbe esserlo: Roma è davvero disseminata di caffetterie tradizionali, o più moderne, ognuna con il proprio fascino unico.Alcuni luoghi iconici per gustare il caffè a Roma sono: il Sant’Eustachio Il Caffè, famosa per il suo caffè al banco con una crema spessa e un pochino zuccherino. Ancora la Tazza d’Oro, locale storico è noto per il suo caffè espresso eccezionale e la vista panoramica sulla città e infine il Caffè della Pace, un’istituzione romana che offre un’atmosfera storica e un caffè delizioso.