Una piccola e ben dosata dose di ansia è utile nel nostro quotidiano in quanto ci permette di rimanere concentrati e motivati. In dosi eccessive, invece, l’ansia ha il potere di bloccarci e di mutare in panico, oltre a manifestarsi in problemi più o meno gravi.
È utile allora saperla riconoscere nei suoi sintomi e utilizzarla per i nostri scopi.
Vediamo dunque insieme come combattere l’ansia e trasformarla in forza.
Combattere l’ansia: riconoscere il volto del nemico
Ancor prima di comprendere come combattere l’ansia per poi tramutarla in forza, è basilare saperla riconoscere e accettare la sua natura.
L’ansia è una naturale emozione, in realtà molto utile in quanto concorre all’adattamento della persona a nuove situazioni. È legata alla sfera dell’incertezza, dell’irrequietezza e del pericolo, quasi un campanello d’allarme che ci tiene vigili in concomitanza di un qualcosa che richiede attenzione e concentrazione.
Insomma, l’ansia non ci lascia distrarre e questo può essere considerato, in fin dei conti, un qualcosa di positivo.
Diverso è invece quando queste dosi di ansia diventano massive.
L’ansia qui diventa patologica e l’individuo ne risente: avverte la sensazione di essere esposto a una minaccia, non solo grave, ma anche imminente. E subentra il panico.
Qui l’ansia non è partorita dall’evento in sé ma piuttosto dall’insieme di pensieri che la persona fa intorno a ciò che può succedere.
Come riconoscere dunque l’ansia? Gli esperti parlano di quattro cluster sintomatologici:
- Sintomi cardio-respiratori: tachicardia, senso di oppressione al petto, di affogare, dispnea;
- Sintomi gastro-intestinali: nausea, vomito, mal di stomaco, tensione e/o dolori addominali, diarrea;
- Sintomi vestibolari: sensazione di instabilità, vertigini, sensazione di svenimento;
- Sintomi psico-sensoriali: disorientamento, gambe molli, de-realizzazione.
Come trasformare l’ansia in forza e voglia di fare
Ma come può l’ansia trasformarsi in forza? Il trucco è quello di ascoltare la nostra ansia, di accoglierla e non resistergli e averne paura (questo la ingigantirebbe).
Bisogna imparare a vedere l’ansia come un utensile a nostra disposizione per aiutarci nell’affrontare ciò a cui teniamo. L’ansia sarà forza, ci donerà energia in quanto emozione utile.
L’ansia, infatti, utilizza i circuiti cerebrali legati alla motivazione. Consente alla persona di porre l’attenzione su un obiettivo e aiuta l’azione utile a raggiungerlo, permettendo la concentrazione su ciò che si fa, proprio perché il raggiungimento dell’obiettivo consente di “levarsi di dosso” questa sensazione continua di oppressione (più o meno positiva).
Con questa consapevolezza, la persona può tentare dunque di focalizzare l’ansia nel cercare di trovare delle soluzioni ai problemi.
Come a dire: “Se non puoi combatterla, unisciti a lei”. Ma in senso pro-attivo.
Facciamo un esempio: se ci sentiamo in ansia perché pensiamo di non riuscire a gestire il nostro nuovo lavoro, possiamo usare la nostra ansia per migliorare in aspetti che possiamo controllare o in cui possiamo migliorare.
L’ansia quindi è uno strumento da utilizzare.
In prima battuta, l’ansia porta la nostra attenzione su un problema.
Una volta individuato, ci chiederemo in che modo usare questa ansia per risolvere il problema.
È proprio questa la sua forza!
L’ansia va vista come una risorsa e non come un ostacola.
L’importante è non ignorarla.